Finanza

Come fare investimenti in startup innovative ed equity crowdfunding

Decidere di fare investimenti in startup innovativa è una scelta che può essere redditiziama che deve essere ben ponderata per avere i giusti ritorni.

Che tu sia un imprenditore che decide di creare una startup di successo o un finanziatore esterno che intravede una startup ad alto potenziale su cui investire, bisogna capire prima di tutto quali sono i modi che permettono alle pmi innovative di andare avanti economicamente.

Infatti, l’imprenditore che vuole creare una start up può decidere di:

  • finanziarla con il proprio capitale e con quello dei propri soci;
  • usufruire di agevolazioni fiscali e incentivi che il territorio gli mette a disposizione;
  • beneficiare di finanziamenti pubblici;
  • ottenere capitali da investitori privati.

Proprio riguardo questo ultimo punto della lista possiamo elencare alcune forme di investimento esterne alle start up come:

  • l’equity crowdfunding;
  • il venture capital;
  • il business angel;
  • acceleratori e incubatori;
  • fondi di investimento che investono nel capitale sociale.

In questo articolo scopriremo le misure previste per gli investitori e come rende l’investimento in startup in base al livello di rischio.

Cosa significa investire in start up?

Investire in start up e pmi significa investire in una nuova iniziativa imprenditoriale. Ciò può avvenire attraverso investimenti diretti, business angel o crowdfunding.

Di solito si tratta di un tipo di investimento ad alto rischio/alto rendimento, poiché non c’è alcuna garanzia che l’impresa abbia successo e l’investitore può perdere una parte o tutto il suo denaro.

Tuttavia, fare un investimento in una startup può anche portare a rendimenti elevati se l’azienda ha successo.

Sicuramente, per far fruttare il capitale investito bisogna individuare le start up ad alto potenziale di crescita o affidarsi anche ad investitori professionali per agire.

Inoltre, nell’investire in startup bisogna individuare il ruolo dell’investitore nella startup in base alla portata dell’investimento e dell’ingresso nel capitale sociale.

investimenti in start up

Perché investire in startup?

Investire in startup può essere un ottimo modo per diversificare il proprio portafoglio e generare potenzialmente rendimenti elevati.

Le start up hanno spesso il potenziale per crescere in modo esponenziale, il che significa che i primi investitori possono beneficiare di enormi rendimenti se l’azienda ha successo.

Inoltre, fare un investimento in una startup offre agli investitori l’opportunità di essere coinvolti in nuove tecnologie e modelli di business che apportano novità.

Infine, molti investimenti nelle startup godono di vantaggi fiscali, come la detassazione delle plusvalenze o gli sgravi fiscali del regime di investimento delle imprese (EIS).

Per qualsiasi investimento in una start up deve essere fatto per lo sviluppo di un progetto che deve portare dei ritorni economici adeguati e la crescita dell’impresa che si finanzia.

Come si investe in una start up? Come un investitore può fare investimenti in start-up e pmi

Nello specifico, chi vuole investirenelle start up può fare:

  • angel investing: investire il proprio denaro in una startup può essere un ottimo modo per partecipare e ottenere un ritorno sull’investimento. È possibile trovare investitori angel partecipando a eventi di networking, conferenze e gare di presentazione;
  • capitale di rischio: le società di venture capital forniscono capitale alle startup in cambio di una partecipazione azionaria o di uno strumento di debito convertibile nella società. Possono anche fornire consulenza e supporto strategico al team di gestione della startup;
  • crowdfunding: le piattaforme di crowdfunding, come Kickstarter e Indiegogo, consentono di investire piccole somme di denaro nelle startup in cambio di ricompense o quote di partecipazione;
  • offerte iniziali di monete (ICO): le ICO sono simili alle IPO, ma al posto delle azioni le aziende offrono dei token che rappresentano le loro valute digitali o le loro attività attraverso la tecnologia blockchain. Questi token possono essere scambiati con altre criptovalute o utilizzati per acquistare beni e servizi dalla società che li ha emessi.

Che cosa è l equity crowdfunding?

L’equity crowdfunding è un processo di raccolta di capitali in cui gli investitori acquistano azioni di una società in cambio di capitale proprio.

Questo tipo di crowdfunding consente alle aziende di raccogliere fondi dal pubblico e prevede che gli investitori acquistino azioni direttamente dall’azienda.

Si tratta di un’alternativa ai tradizionali investimenti in capitale di rischio, che consente alle aziende di aggirare i venture capitalist più affermati e di ricevere finanziamenti diretti dal pubblico.

Gli investitori possono acquistare partecipando alla quotazione del capitale in cambio dei loro contributi, offrendo loro un potenziale ritorno finanziario in caso di successo dell’azienda, il che significa che hanno diritto a tutti i dividendi o agli utili dell’azienda.

Fare una campagna di crowdfunding può essere un investimento ad alto rischio, ma ha il potenziale per fornire agli investitori rendimenti più elevati rispetto ad altre forme di investimento.

Quali sono le agevolazioni fiscali previste, gli incentivi e le detrazioni per le startup innovative? Quali sono i vantaggi per chi vuole investire in una startup innovativa

Gli imprenditori che hanno una piccola e media impresa o ne vogliono creare una possono beneficiarie di una serie di incentivi messi a disposizione del governo italiano come:

  • Smart e start: destina un finanziamento agevolato per spese comprese tra 100.000 e 1 milione e mezzo di euro per le piccole e medie imprese nuove o già create ad alto contenuto tecnologico in tutta Italia;
  • On oltre nuove imprese a tasso zero: è la misura dedicata a giovani e donne che vogliono creare nuove imprese o sono nate da poco tempo con un finanziamento a tasso zero mixato ad un contributo a fondo perduto che può arrivare fino a 3 milioni di euro che copre fino al 90% delle spese concesse;
  • Smart money Fase 2: riguarda le imprese in fase di lancio che ricevono l’affiancamento di esperti del settore innovativo ed un secondo finanziamento a fondo perduto dopo quello ottenuto nella fase 1;
  • Fondo impresa femminile: è il fondo a sostegno delle imprese guidate da donne attraverso programmi di investimento da realizzare in 2 anni;
  • Fondo imprese creative: riguarda investimenti a copertura delle spese fino a 500.000 euro per le imprese creative nuove o già create da realizzare in 2 anni;
  • Cultura crea 2.0: finanzia spese fino a 400.000 euro destinati alle pmi delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia del terzo settore create da almeno tre anni;
  • Resto al sud: l’incentivo per far rimanere al Sud Italia le imprese ed i liberi professionisti maggiorenni al di sotto dei 56 anni.

A questi finanziamenti si aggiungono alcune agevolazioni fiscali come:

  • incentivi fiscali de minimis: prevede la detrazione IRPEF del 50 % delle persone fisiche che investono su startup o piccole e medie imprese innovative per un investimento mantenuto per almeno tre anni per un massimo di 100mila euro per ogni periodo di imposta (se si investe di più si può detrarre il 30%) in organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR), mentre l’impresa non può ottenere investimenti che seguono questa forma di sconto per un ammontare non superiore ai 200.000 euro di 3 esercizi finanziari;
  • sostegno all’economia blu: finanzia progetti promossi da imprese che sostengono la biodiversità degli ambienti marini;
  • Green new deal: è l’incentivo per le imprese che realizzano progetti di ricerca e sviluppo dedicati alla transizione ecologica attraverso finanziamenti agevolati;
  • altre agevolazioni come le detrazioni Ires, l’accesso al Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese, l’esonero dai diritti camerali, dall’obbligo di opposizione del visto di conformità per compensazioni dei crediti Iva e dall’imposta di bollo, la possibilità di usufruire dei servizi di internazionalizzazione alle imprese.

Ai fini della fruizione di finanziamenti ed agevolazioni, ricordiamo che di controllare le piattaforme informatiche loro dedicate per controllare i requisiti richiesti e se sono ancora disponibili i fondi previsti.

investire in startup

Quali sono le startup su cui investire?

Per scegliere le migliori startup su cui investire si possono perseguire vari criteri che possiamo riassumere in questo modo:

  • individuare le startup che operano in settori in grande ascesa per richiesta del pubblico e con un prodotto o servizio che soddisfano esigenze e necessità emergenti;
  • investire in startup e pmi innovative che hanno ottenuto già un buon successo nel loro breve tempo di vita;
  • investire sul capitale di startup che sono presenti in settori tradizionali ma offrono servizi innovativi e digitali.

I settori che possono essere considerati non ad alto rischio per investire in startup sono:

  • big data e analisi: le startup che offrono servizi per l’analisi dei grandi dati sono molto ricercate in quanto danno informazioni fondamentali alle imprese per espandere il loro business attraverso il digital marketing;
  • prodotti tecnologici innovativi: investire in startup che offrono alle imprese tecnologie che migliorano la produttività e garantiscono sostenibilità ambientale;
  • con prodotti e servizi che semplificano le attività della vita di tutti i giorni: ci sono pmi che permettono di fare attività fisica attraverso piattaforme online in qualsiasi luogo, affitto di biciclette o auto tramite, della cura dell’alimentazione o degli investimenti in nuovi mercati attraverso app digitali.

Quanto si può guadagnare investendo in una start-up?

La quantità di denaro che si può guadagnare investendo in una startup dipende dalle dimensioni e dal successo della piccola e media impresa stessa.

Alcuni investitori possono guadagnare milioni di euro, mentre altri potrebbero non ottenere alcun ritorno dal loro investimento.

È importante ricordare che gli investimenti effettuati in queste realtà imprenditoriali comportano un rischio elevato e che la maggior parte degli investitori deve essere pronta a perdere una parte o la totalità del proprio investimento.

Per non fallire l’investimento può essere utile studiare il business plan dell’impresa nella quale mettere il proprio denaro.

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