L’imprenditore individuale è colui che è unico proprietario dell’impresa ed il propulsore della sua attività imprenditoriale.
Il titolare di una ditta individuale è colui che esercita professionalmente l’attività d’impresa e secondo il codice civile si occupa di:
- Apertura della partita IVA;
- Iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio;
- Svolgere gli adempimenti contributivi ed assicurativi Inps e Inail;
- Indicare l’inizio dell’attività attraverso la Segnalazione Certificata di Inizio Attività allo Sportello Unico delle Attività Produttive.
Nella richiesta di iscrizione dell’imprenditore individuale, egli deve indicare la forma giuridica, se è un imprenditore commerciale o un piccolo imprenditore secondo il tipo di impresa.
Caratteristiche di una ditta individuale
La ditta individuale, oltre ad assolvere l’iter burocratico per l’avvio di un’impresa individuale:
- È il responsabile unico;
- È il motore del suo business in quanto è prevalente il suo lavoro nello svolgimento attività imprenditoriale;
- Non necessita di un capitale iniziale minimo da investire per essere sul mercato;
- Può usufruire della collaborazione di dipendenti e familiari.
Per quanto riguarda il requisito della responsabilità , egli è sottoposto al rischio di impresa e quindi nei confronti dei creditori risponde con tutti i suoi beni, anche quelli personali.
Ditta individuale: oneri partita iva
L’impresa individuale può avere alcuni oneri da assolvere, oltre a quelli per la nascita della ditta individuale e sono:
- Il pagamento dell’IVA e delle imposte dirette;
- La conservazione della contabilità semplice;
- Non ci sono obblighi di revisione ma deve provvedere alla contabilità doppia con bilancio, inventario e conto economico.
Inoltre, una ditta individuale può essere tramutata in qualsiasi momento in un altro tipo di società ed i liberi professionisti non devono sottoporsi all’obbligo di iscrizione.
L’impresa individuale deve aver assegnato un nome appena dopo la sua iscrizione contenente il cognome dell’imprenditore o le iniziali del suo nome e cognome.
Una società individuale in caso di impresa familiare può avvalersi del lavoro dei familiari dell’imprenditore che possono partecipare alla ditta individuale fino ai parenti fino al terzo grado e affini entro il secondo.
I familiari che collaborano nell’impresa familiare partecipano agli utili della società con l’imprenditore individuale che è l’unico responsabile della gestione dell’impresa, come previsto nell’articolo 2083 del codice civile.
Un’impresa individuale può essere una impresa coniugale, se è presente il coniuge, quando:
- Nasce dopo il matrimonio;
- La coppia è in comunione legale dei beni;
- Entrambi sono alla pari per gestione e decisioni d’impresa.
Queste sono le principali caratteristiche della figura dell’imprenditore individuale e delle società che può gestire con vantaggi e svantaggi da valutare in base ad esigenze e scelte di business.
Imprenditore individuale: è la scelta giusta?
La scelta di aprire una ditta individuale deve essere fatta per le seguenti motivazioni:
- Per la semplicità degli adempimenti nella fase di avvio;
- Economicamente conveniente nella fase di costituzione dell’attività ;
- Presenza di pochi obblighi, contabili, fiscali ed amministrativi;
- Bassi costi di gestione;
- Non si deve presentare il bilancio annuale;
- L’imprenditore gestisce in prima persona l’attività con vantaggi in termini di velocità nel prendere le decisioni relative al proprio business.
A queste caratteristiche positive della ditta individuale, ci sono anche degli svantaggi come l’esposizione del patrimonio personale dei debiti contratti dell’imprenditore nei confronti dei terzi creditori, non ci sono soci con i quali ripartire costi, rischi e decisioni, poca affidabilità creditizia ed in caso di utili economicamente elevati, questi incidono sul pagamento delle tasse sul reddito del titolare della impresa individuale.