News

Il blocco del Canale di Suez costerà miliardi di euro all’Italia e al commercio internazionale

Aumentano notevolmente i costi per il trasporto dei container dalla Cina e lungo il canale di Suez, mentre si registra una diminuzione del volume di traffico nei principali porti italiani. Questo fenomeno è causato dal cambio di rotta della maggior parte delle navi, che preferiscono percorrere la rotta africana più estesa al fine di evitare eventuali attacchi da parte dei ribelli Houthi, gruppo islamico radicale yemenita, nel canale di Suez.

Analizziamo insieme la situazione pre-crisi per capire dove eravamo, e successivamente lo stato attuale.

L’importanza dei porti Italiani per il commercio Cina-Europa

Le rotte commerciali marittime dalla Cina all’Italia rappresentano un fulcro fondamentale del commercio internazionale, alimentando lo scambio di merci tra l’Estremo Oriente e l’Europa. Queste rotte sono vitali per il trasporto di una vasta gamma di prodotti, dall’elettronica ai beni di consumo, che giungono nei porti italiani per poi essere distribuiti in tutta Europa. Nonostante gli oneri economici associati, l’importanza strategica delle rotte marittime dalla Cina all’Italia è innegabile, sostenendo il commercio globale e contribuendo alla vitalità delle catene di approvvigionamento internazionali. Queste rotte giocano un ruolo cruciale nel collegare i mercati dell’Estremo Oriente con quelli europei, facilitando lo scambio di beni e contribuendo alla prosperità economica delle nazioni coinvolte.

Attraverso il Mar Rosso: la rotta Cina-Italia

Il tragitto seguito per raggiungere l’Italia e il resto dell’Europa solitamente attraversa il Mar Cinese Meridionale, le acque dell’Oceano Indiano e il Canale di Suez, appunto, con il passaggio attraverso il Mar Rosso e il Mar Mediterraneo.

I porti principali come quelli di Shanghai, Ningbo, e Qingdao in Cina, e quelli di Genova, Napoli, e Trieste in Italia, fungono da importanti nodi di trasbordo lungo questo tragitto, facilitando il flusso continuo di merci tra le due regioni.

  • Questo viaggio ha una durata approssimativa di 35-50 giorni, e le navi portacontainer effettuano diverse fermate in altri porti per il carico e lo scarico di una quantità variabile di container.
  • Finora, il costo medio per il trasporto di un container da 40 piedi da Shanghai a Genova era di circa 1.400 dollari.
  • Attraverso quella porzione di acque situate sul suolo egiziano passa circa il 12% del volume totale degli scambi commerciali a livello mondiale.
  • Il valore del commercio import-export italiano che passa annualmente attraverso il Canale di Suez supera i 148 miliardi di euro, con circa 93 miliardi di euro di import e 53 miliardi di euro di export. Le merci italiane che attraversano l’Egitto costituiscono più del 15% delle importazioni totali dall’estero e quasi il 9% delle esportazioni.(fonte: Confartigianato)
  • Una considerevole quota degli acquisti di merci provenienti dalla Cina, che rimane il secondo mercato di approvvigionamento per l’Italia, transita anche attraverso il Canale di Suez.
  • Il 16% delle importazioni italiane nel settore dei mobili, del legno e della ceramica, il 24% per i metalli e i prodotti della metallurgia, il 25% per il petrolio e i raffinati, e il 33% per il tessile e l’abbigliamento transitano attraverso lo stretto di Bab El Mandeb. (fonte: Banca d’italia)

Le cause della Crisi del Canale di Suez

Negli ultimi tempi, gli attacchi delle navi cargo nel Canale di Suez da parte degli Houthi, un gruppo di ribelli yemeniti appoggiati dall’Iran, stanno causando serie conseguenze per il trasporto merci dall’Asia all’Europa. All’inizio del 2024, si è registrata una diminuzione del 35% nel transito di navi attraverso lo stretto che collega il Mar Rosso al Mediterraneo.

Perché l’aumento dei costi in miliardi di Euro

Questa situazione è il risultato delle scelte effettuate da diverse compagnie di navigazione di modificare il tragitto, dirigendosi verso sud e circumnavigare il Capo di Buona Speranza, in Sudafrica. Questo nuovo percorso, decisamente più lungo, sta causando notevoli ritardi nelle spedizioni. Per esempio, consideriamo il percorso di una nave che viaggia da Singapore a Rotterdam, uno dei porti principali dell’Europa, passando per il Sud Africa. In questo caso, il viaggio si estende di circa il 40%, determinando un incremento di circa 10-20 giorni di navigazione.

Quanto aumentano i costi per l’import / export

Ciò comporta un aumento dei costi di trasporto, con il prezzo stimato di un viaggio di andata e ritorno dall’Asia all’Europa che potrebbe essere superiore di quasi un milione di dollari (per viaggio). Inoltre, le tariffe di spedizione sono aumentate in modo significativo, triplicando in una settimana: a metà novembre, spedire un container da 40 piedi da Shanghai a Genova costava circa 1.500 dollari, mentre oggi la cifra per la stessa tratta, con lo stesso container, è salita a circa 5.000 dollari (in molti casi anche di più).

Quali sono le ricadute della crisi di Suez per l’Italia?

La diminuzione dei flussi di traffico attraverso il Canale di Suez sta influenzando anche l’attività nei porti italiani. I porti di Genova, Venezia, Trieste, Gioia Tauro, Augusta e Livorno sono responsabili del 54% delle importazioni marittime italiane e del 40% delle esportazioni. In un breve lasso di tempo, questi scali hanno visto una diminuzione del 20% nel volume di traffico, un dato che riveste un’importanza notevole e suscita preoccupazione. (fonte: ISPI)

Questa situazione sta cominciando a avere le prime conseguenze sul commercio internazionale delle imprese italiane, anche se al momento sono ancora limitate. Tuttavia, se la crisi dovesse continuare, il panorama potrebbe cambiare rapidamente.

Aumento dei costi sull’economia italiana

L’aumento dei costi genererebbe una nuova pressione inflazionistica che, in questa situazione, non deriverebbe da un surplus di domanda o di liquidità circolante, bensì dall’ulteriore rialzo dei costi, delle tariffe e dei prezzi. I prezzi in Europa potrebbero infatti registrare un aumento dell’1,8% entro 12 mesi, mentre l’inflazione core, che esclude le componenti più volatili come alimentari e costi energetici, potrebbe crescere di quasi l’1% rispetto a uno scenario privo di crisi. (fonte: ISPI)

Il nuovo collegamento tra Egitto e Italia

Per ristabilire l’Italia come un canale privilegiato per gli scambi euro-mediterranei, è stata siglata un’intesa presso Il Cairo, in Egitto, tra l’ambasciatore italiano Michele Quaroni e il ministro dei Trasporti egiziano Kamel el Wazir. Quest’accordo riguarda un nuovo servizio di collegamento ro-ro, che ridurrà i tempi di percorrenza. Il tragitto tra il porto egiziano di Damietta e quello di Trieste si compirà in soli 60 ore, mentre saranno necessarie poche ore aggiuntive per raggiungere Londra o Berlino partendo da Trieste.

Questa intesa tra Egitto e Italia include diverse agevolazioni doganali che consentono significativi risparmi di tempo e denaro: le procedure saranno semplificate a bordo e i prodotti saranno certificati tramite una tecnologia blockchain. L’Egitto manifesta un particolare interesse per prodotti agroalimentari, farmaceutici e tessili e si stanno valutando accordi con le industrie di trasformazione. L’iniziativa potrebbe generare un ampio indotto economico e offrire un’alternativa sicura e completamente mediterranea, specialmente ora che il Mar Rosso è considerato un’area ad alto rischio.

 

Articoli Correlati