Leggi

Imprenditore occulto fallisce e diritto commerciale

L’imprenditore occulto è chi svolge attività d’impresa di nascosto, utilizzando il nome di un’altra persona.

In questo modo, un imprenditore esegue l’attività d’impresa attraverso quello che viene chiamato prestanome:

  • mette i soldi nell’impresa;
  • gestendo e amministrando l’azienda;
  • percependo i guadagni dell’attività.

Il tutto senza che un imprenditore di fatto risulti come il principale responsabile dell’impresa ma con un soggetto considerato imprenditore che esercita l’attività di produzione o dello scambio di beni e servizi, lavoro e materie prime.

Invece, il prestanome che acquisisce la qualità di imprenditore e spende il proprio nome solo formalmente:

  • di solito non possiede beni;
  • mette in atto le decisioni dell’ imprenditore apparente nell’impresa;
  • riceve un compenso per l’attività svolta.

Ora andiamo a vedere quale rilevanza possiede questa figura soprattutto quando l’impresa versa in condizioni economiche negative.

imprenditore occulto

Articolo 147 della legge fallimentare e giurisprudenza: quando un Imprenditore occulto fallisce

Per spiegare cosa succede quando un’impresa gestita da un imprenditore nascosto fallisce o versa in difficoltà economica, serve prima spiegare la natura del rapporto tra quest’ultimo ed il prestanome, legati da un mandato dato al secondo per mettere in atto tutte le decisioni e gli investimenti fatti da quest’ultimo nell’impresa.

Sul rapporto tra imprenditore e prestanome si gioca il pensiero su a chi i creditori possano richiedere il pagamento dei debiti contratti, interpretando l’art. 147 della Legge fallimentare e le norme del codice civile dedicate all’imprenditore e dando la propria teoria dell’imprenditore occulto, in caso di fallimento della società:

  • da una parte c’è chi sostiene che sia l’ imprenditore apparente il soggetto a cui rivolgersi in quanto svolge di fatto l’attività d’impresa ed il mandato senza rappresentanza prevede che sia lui che debba rispondere ai creditori e fallisca lo stesso prestanome;
  • dall’altra c’è chi sostiene che debbano essere entrambi a dover soddisfare i creditori in quanto in caso di procedura concorsuale di una società di persone prevede il fallimento dei soci ed il fallimento si estende anche alla figura dell’imprenditore occulto, che è tenuto a rispondere in caso di venuta a conoscenza della sua esistenza prima della dichiarazione di fallimento della società, (stesso discorso vale per il fallimento dei soci occulti).

La Corte di Cassazione ha dato ragione ai primi, prevedendo che a rispondere dei debiti dell’impresa in caso di fallimento di un imprenditore è colui che ha utilizzato il proprio nome per mettere in pratica l’attività imprenditoriale come conseguenza automatica del fallimento.

imprenditore occulto diritto commerciale

Imprenditore occulto e prestanome

Il rapporto tra imprenditore occulto e imprenditore apparente può essere riassunto in questo modo: il primo svolge attività di impresa senza comparire e il secondo la esegue divenendo di fatto quello che esercita l’attività in qualità di imprenditore.

Abbiamo visto precedentemente come la giurisprudenza in caso di procedura concorsuale dell’impresa preveda che la responsabilità dei debiti per entrambe le figure ma non è sempre così.

Infatti, se il giudice valuta che tra un imprenditore occulto ed il prestanome ci sia un inganno, anche il primo risponde dei debiti ai creditori. Questo può avvenire quando il principio della spendita del nome viene utilizzato per apparire come un’impresa individuale ma di fatto si è in presenza di una società semplice, in modo da sfuggire dalla responsabilità illimitata che avrebbe un imprenditore come socio.

In questo caso, il fallimento di un imprenditore individuale viene colpito per mancata registrazione della società nel Registro delle Imprese o in caso di esercizio di attività commerciali come società irregolare, per l’assenza di una società palese.

Dopo la dichiarazione di fallimento dell’imprenditore, se si rileva la presenza di un socio occulto, anch’egli rientra tra gli altri soci illimitatamente responsabili.

Il rapporto tra prestanome ed imprenditore occulto può anche essere utilizzato per far sì che in capo a quest’ultimo non penda il pagamento di tributi, eludendo le norme fiscali e per questo è prevista una sanzione amministrativa per entrambe le figure.

Articoli Correlati