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CARBIOS: la startup che aiuta il riciclaggio della plastica con una T-shirt

Affrontare l’inquinamento

L’inquinamento da plastica rappresenta una sfida colossale nel nostro mondo moderno, con statistiche impressionanti che evidenziano la necessità impellente di soluzioni innovative. Secondo l’OCSE, una minima percentuale, inferiore al 10%, della plastica in tutto il mondo viene riciclata, lasciando circa 400 milioni di tonnellate di rifiuti destinati alle discariche ogni anno. Questa crisi ambientale richiede un intervento urgente, e qualsiasi progresso nel risolvere questo problema è indubbiamente benvenuto.

Tra le numerose iniziative, la startup francese Carbios ha inaugurato una nuova era nel riciclo di questo materiale con la sua tecnologia enzimatica innovativa.

La Nascita di un’idea rivoluzionaria

Nel 2010, all’interno dell’Università di Osaka in Giappone, ci fu una fondamentale scoperta sotto l’attenta osservazione della ricercatrice Sintawee Sulaiman. Incaricata di esplorare il potenziale di un enzima, LCC (leaf-branch compost cutinase), originariamente trovato tra foglie in decomposizione in un parco vicino, Sulaiman ha intrapreso un viaggio di esplorazione. La sua ipotesi? Che questo enzima potesse possedere la straordinaria capacità di contribuire al degrado della plastica.

Impegnandosi in meticolose sperimentazioni, Sulaiman ha assistito a un momento trasformativo quando ha osservato frammenti di plastica, in particolare PET, mostrare segni di degradazione dopo l’esposizione a LCC in acqua durante la notte. Questo evento inaspettato ha segnato una significativa svolta: uno sguardo al potenziale dello sfruttamento degli enzimi per affrontare la sfida dei rifiuti di plastica.

La rivoluzione enzimatica

Il mondo dei polimeri, unità chimiche strettamente legate che costituiscono la struttura portante delle plastiche, ha a lungo resistito al degrado a causa dell’interazione relativamente recente tra enzimi e di questo materiale. Tuttavia, pionieri come il Prof. Alain Marty e il suo team dell’Università di Tolosa in Francia hanno abbracciato questa sfida. In oltre otto anni di sforzi dedicati, hanno rielaborato LCC in un enzima specializzato nel PET, LCCICCG, funzionando efficacemente come forbici molecolari, smontando i polimeri del PET nei loro monomeri costituenti.

Trasformando il successo in laboratorio in applicazioni tangibili, Carbios, con il Prof. Marty al timone, ha istituito un impianto dimostrativo a Clermont-Ferrand, in Francia. La struttura ricordava una birreria artigianale, ma con l’obiettivo di affrontare la plastica PET, in particolare i tessuti ricchi di poliestere che contribuiscono in modo significativo alle fibre dell’abbigliamento nel mondo.

Dai rifiuti a nuovi Inizi

L’impianto di Clermont-Ferrand ha presentato un processo innovativo: frammentando abiti ricchi di poliestere e bottiglie di plastica in granuli, aumentando efficacemente la loro superficie e indebolendo i loro legami molecolari. In modo cruciale, questi granuli potrebbero includere plastica mista, incorporando tessuti con cotone o bottiglie contenenti vari coloranti: offrendo una soluzione promettente per gestire diverse tipologie di rifiuti di questo materiale.

Mirando oltre a essere un semplice riciclatore, Carbios ha pianificato di concedere in licenza il suo innovativo processo ad altri entità. Le collaborazioni con marchi importanti come Nestlé, L’Oréal e PepsiCo sottolineavano il potenziale di diffusione rapida di questa tecnologia. I piani imminenti dell’azienda includono il potenziamento delle operazioni con l’obiettivo di riciclare una consistente quantità di 50.000 tonnellate di rifiuti di PET all’anno entro il 2025, un enorme passo verso la trasformazione dei rifiuti di plastica in risorse preziose.

Sfide e successi

Mentre il processo di riciclaggio enzimatico di Carbios mostrava un immenso potenziale, si profilavano sfide all’orizzonte. La familiarità dei monomeri chimici risultanti, seppur identici a quelli derivati dai prodotti petroliferi, presentava una sfida economica: un sovrapprezzo del 60% rispetto ai prodotti chimici convenzionali. Tuttavia, Emmanuel Ladent, Amministratore Delegato di Carbios, prevedeva un futuro con costi ridotti delle materie prime, avendo accesso a materie prime precedentemente incenerite o dirette alle discariche.

In mezzo ai passi da pioniere di Carbios, altri team di ricerca sperimentavano il riciclaggio del PET utilizzando vari enzimi. Tuttavia, nessuno era giunto al punto di ampliare i propri processi all’estensione riscontrata da Carbios. Il Professor Andy Pickford del Centro per l’Innovazione degli Enzimi presso l’Università di Portsmouth ha espresso entusiasmo per il lavoro pionieristico di Carbios, prevedendo un’adozione più ampia se l’efficacia persisteva.

Espandere l’orizzonte

Carbios non si è seduta sugli allori; l’azienda mirava a conquistare plastiche con strutture chimiche più intricate oltre il PET. Il Prof. Marty ha accennato alle sfide poste dal nylon, riconoscendo la necessità di un enzima distinto per sbloccarne il potenziale di riciclo. Tuttavia, l’impegno costante dell’azienda verso l’innovazione segnalava un futuro promettente per diverse soluzioni di riciclaggio di questo materiale.

Una visione ottimista

Trasformando la sua scoperta in una prospettiva per il futuro, Sintawee Sulaiman ha espresso la convinzione che questo incontro fortuito avrebbe potuto aprire le porte a una nuova era nel trattamento dei rifiuti plastici. Il suo entusiasmo e la speranza derivanti dal vedere l’evoluzione dell’enzima LCC, da un semplice esperimento con l’imballaggio delle cuffie a una potenziale soluzione per l’inquinamento da plastica, hanno alimentato la sua determinazione nel contribuire al cambiamento. Questo ottimismo rispecchia una fiducia incrollabile nel potere della scienza e dell’innovazione per trasformare il mondo in un luogo migliore.

Speranza di un futuro sostenibile

La tecnologia di riciclaggio enzimatico di Carbios segna uno spartiacque: un passo verso un’economia circolare in cui le plastiche PET e i tessuti possono essere riciclati senza compromettere la qualità. A differenza dei metodi convenzionali che faticano con plastiche complesse o sporche, l’innovazione di Carbios sblocca il potenziale per il riciclo di tutte le forme di rifiuti di PET. Questa tecnologia rivoluzionaria risponde alla crescente domanda da parte dei consumatori, delle autorità e dei produttori impegnati nello sviluppo sostenibile e nel design eco-compatibile degli imballaggi.

L’approccio unico di Carbios

Fondata nel 2011, Carbios ha sviluppato un metodo all’avanguardia basato su enzimi per tagliare i legami delle catene di polimeri che compongono la plastica, consentendo di degradare questo materiale in monomeri. Questi monomeri, essendo i componenti fondamentali del PET, possono essere riciclati per creare nuove plastiche, senza compromettere la qualità. L’azienda ha aperto il primo impianto dimostrativo al mondo a Clermont-Ferrand, in Francia, che segna un cambiamento radicale nel panorama del riciclo.

Ambizioni bioplastiche

Il successo iniziale ha spinto Carbios a perseguire ulteriori traguardi. La società ha stabilito partnership cruciali, incluso un accordo con Indorama Ventures, un colosso nell’ambito delle materie plastiche. Entro il 2025, l’azienda prevede di costruire un nuovo impianto dimostrativo, puntando a un’ampia scala di produzione entro il 2030, con l’obiettivo di riciclare quantità significative di tonnellate di PET.

Impatti sul mercato delle materie plastiche

L’innovazione di Carbios non solo promette di ridurre l’inquinamento di questo materiale, ma potrebbe anche trasformare il mercato delle materie plastiche. La produzione di PET da plastica riciclata potrebbe garantire prodotti più puri e sostenibili, sfidando il consumo annuale mondiale di petrolio. L’azienda spera che la riciclabilità e la circolarità offerte dalla sua tecnologia possano contribuire a una maggiore consapevolezza sull’uso di questo materiale e influenzare positivamente le politiche ambientali globali.

Conclusioni: il futuro è riciclare

Carbios si posiziona come un punto di riferimento nell’ambito del riciclo plastico, aprendo nuove prospettive per un futuro sostenibile. L’approccio innovativo dell’azienda offre una promessa di riduzione dell’inquinamento e di una transizione verso un’economia circolare. Mentre l’azienda s’impegna nella realizzazione dei suoi obiettivi, il settore delle materie plastiche potrebbe assistere a una rivoluzione che cambierà il modo in cui la plastica viene prodotta, riciclata e consumata, aprendo la strada a un futuro più pulito e verde per le generazioni a venire.

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